È stata recentemente oggetto di presentazione alla prima conferenza di Eurostrcut – European association on quality control of bridges and structures una nuova tecnica di prova, basata sulla radiografia digitale, utile per verificare l’integrità dei casi post-tesi nei ponti di calcestruzzo precompresso.
La prova è in grado di effettuare le verifiche necessarie per assicurare l’integrità dei cavi mediante l’uso di immagini radiografiche che possono sia rilevare la corrosione dei cavi o dei trefoli, sia la consistenza della malta all’interno delle guaine.
Si tratta di una tecnica che dalla fase di studio è già passata a quella più pratica e applicativa, con una positiva sperimentazione in due viadotti autostradali, e che è già stata validata con ispezioni locali che hanno rivelato l’effettivo stato di salute dei casi. I risultati della campagna di prove sono stati quindi oggetto di discussione nello studio presentato in occasione della Conferenza.
Ricordiamo come fino ad oggi le prove non distruttive per l’identificazione dei danni ai cavi non avevano fornito risultati pienamente incoraggianti, non potendo così essere ritenute efficaci. Questa nuova prova costituisce un importante passo in avanti nel conseguimento di un obiettivo di sicurezza prioritario, quale quello della valutazione delle prestazioni residue dei cavi post-tesi nei ponti in calcestruzzo precompresso, in virtù di elemento necessario per valutare congruamente la sicurezza strutturale.
Non sfugge, purtroppo, come recenti episodi di crolli dei ponti avvenuti nel nostro Paese siano dovuti proprio alla rottura di questi cavi, e di come – pertanto – una positiva evoluzione nelle verifiche prestazionali di tali elementi possa essere utile per migliorare il livello di sicurezza di queste strutture così essenziali per garantire la mobilità di persone e di merci sul territorio.