Stando a quanto affermano i dati forniti a margine dell’indagine Aruba-BVA Doxa sulla sicurezza digitale per le PMI italiane, il 27% delle piccole e medie imprese del Paese non possiede un servizio di backup, con punte del 43% per le sole piccole imprese. Tra le attività imprenditoriali che dispongono di un servizio di backup, il 62% lo usa da più di 5 anni mentre solo il 3% dichiara di essersene dotato negli ultimi 12 mesi. Un dato che manifesta come la sicurezza digitale non abbia subito l’ambita accelerazione che ci si attendeva nei periodi più recenti.
A sorprendere ancora di più (in negativo) è anche lo scetticismo che è stato registrato tra le imprese per quanto riguarda l’intenzione di dotare nel prossimo futuro la propria azienda di un sistema di backup: ben il 71% di chi non si è ancora attrezzato con il backup non sembra essere interessato a introdurre un simile servizio nel prossimo futuro, nella convinzione che a causa della mancanza di dati sensibili e delle poche informazioni che si custodiscono un simile investimento sarebbe superfluo.
Eppure, prosegue l’analisi, su 100 aziende 7 sono vittime di una perdita di dati tale da fermare l’attività, in media per 2 giorni. Tuttavia, la metà di queste aziende non è stata in grado di quantificare economicamente i danni subiti a causa di questi incidenti.
Insomma, dall’indagine condotta emerge come le aziende italiane stiano mediamente sottostimando il pericolo rappresentato dalla perdita dei dati. Un pericolo che non è solamente determinato dall’attacco di hacker e altri malintenzionati, ma può essere più diffusamente favorito da errori e condotte interne che, con colpa lieve o grave, finiscono per deteriorare in tutto o in parte il patrimonio di dati dell’azienda, con effetti nocivi sul fronte economico e reputazionale.