Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha stanziato 31,4 miliardi di euro per il settore delle infrastrutture e dei trasporti. Una disponibilità piuttosto ampia che, evidentemente, troverà fruizione da parte di una ricca serie di misure finalizzate a migliorare la logistica del Paese, uno dei punti “deboli” della nostra struttura economica territoriale. Ma come impatterà il PNRR sui trasporti italiani?
Le linee di azione del governo
Per il momento, il PNRR sembra essere intenzionato a intervenire soprattutto su due linee di azione quali gli investimenti sulla rete ferroviaria da una parte, e l’intermodalità e la logistica integrata dall’altra. Per quanto attiene la prima componente, le risorse saranno dedicate al completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità e alta capacità, oltre che all’integrazione tra questi e la rete ferroviaria regionale, da mettere in sicurezza. Sarà poi introdotto l’ERTMS, al fine di aggiornare le strutture di sicurezza e di segnalazione attualmente esistenti, in linea con le best pratices internazionali.
Obiettivo principale del governo è dunque quello di potenziale il trasporto su rotaia di passeggeri e merci, incrementando la capacità e la connettività della rete ferroviaria e sviluppando la qualità del servizio.
Il sistema logistico
La seconda componente del PNRR sui trasporti in Italia si focalizza invece sulla necessità di ammodernare e digitalizzare il sistema logistico, con investimenti per la sicurezza stradale e del sistema portuale, al fine di migliorare competitività, capacità e produttività dei porti italiani, con particolare attenzione alla riduzione delle emissioni inquinanti.
Dunque, una maglia di interventi piuttosto cospicua, che nei prossimi mesi verrà declinata in maniera più specifica, al fine di fronteggiare in maniera efficace il fabbisogno del sistema logistico italiano, e colmare in tal modo la sicurezza e la resilienza climatica e sismica di molte infrastrutture, mediante l’uso delle più innovative soluzioni tecnologiche.