
In occasione del festeggiamento dei 70 anni di Elettronica, i Ministri degli Esteri, Difesa e Sviluppo Economico sono stati protagonisti di un incontro virtuale in cui tracciare la linea degli investimenti sulla Difesa.
In particolare, i tre Ministri si sono soffermati sulla necessità di investire in tecnologia, un settore ritenuto fondamentale dal ministro Giorgetti che, tuttavia, ha aggiunto come nel settore dello sviluppo delle capacità difensive le risorse, da sole, non bastano. Chiaro il richiamo alla necessità politica di investire in modo serio e duraturo, oltre che coordinata.
Un altro tassello del mosaico della Difesa, emerso nell’evento, è il fatto che la strategia di investimento non può che essere coordinata a livello internazionale, non solo in ambito UE ma anche in ambito Nato, e altresì nei settori dell’aerospazio e dell’intelligenza artificiale. Il dibattito sulla Difesa Europa – ha specificato il ministro Guerini – richiede infatti di lavorare con grande determinazione, avendo a mente la necessità di ambire a un salto di qualità. Dunque, secondo il ministro, tutti i Paesi europei devono lavorare su quelli che sono i pilastri della Difesa europea, come la capacità di analisi della minaccia condivisa, una base industriale e tecnologica solida, lo sviluppo di capacità militari e la costituzione di un’agenda politica comune che permetta di utilizzare queste capacità.
Il rischio, emerso dall’evento, è che in questo settore possano invece emergere gli antagonismi interni all’ambito comunitario, che possono rallentare il processo di integrazione. Di qui, la necessità di trovare un equilibrio tra la necessità di coordinare gli investimenti in Europa, e permettere all’interesse nazionale di essere rivendicato in modo deciso, con l’Italia che dovrà muoversi in sinergia con quelli che il ministro Giorgetti ha definito “i suoi campioni nazionali”.
In altri termini, l’Italia dovrà agire per preservare le proprie nicchie di eccellenza, lavorando – nel contempo – per contenere i gap negativi esistenti.