
L’Italia è tra i Paesi più attivi e interessati agli investimenti aerospaziali. E inserire lo Spazio all’interno delle principali questioni economiche nell’agenda del G20 è uno degli obiettivi che la nazione sta portando avanti, con una sostanziale formalizzazione che ha fatto la sua comparsa nelle scorse giornate del 20 e del 21 settembre, quando a Roma, presso la sede dell’Asi, si è tenuto il G20 Space Economy Leaders Meeting 2021, organizzato proprio dall’Agenzia Spaziale Italiana con l’obiettivo di sensibilizzare il gruppo sulla rilevanza del contributo della Space Economy all’economia globale.
Un contributo che non può che vedere il nostro Paese tra le eccellenze internazionali, oltre che tra quelli maggiormente attivi nel cogliere le opportunità che lo Spazio sta assumendo in termini di investimenti tecnologici e di servizio. È per questo motivo che dal recente evento è stato evidenziato quanto sia fondamentale incrementare il livello di attenzione in questo ambito, formalizzando magari la nascita di un G20 Space a livello di vertici ministeriali, che possa dare concretezza agli impieghi di settore.
Peraltro, i settori di investimento potenzialmente profittevole non mancano di certo. Si pensi a quello della connettività tramite satellite o all’analisi dei big data come risultato dell’Osservazione terrestre, o ancora alle applicazioni per la tutela ambientale o alle attività di prevenzione che hanno come finalità principale quella della conservazione dei territori, senza sottovalutare la cybersecurity o il turismo spaziale. Insomma, non vi è praticamente un settore dell’economia che non sia interessato dalle tecnologie che sono il frutto della Space Economy.
In questo scenario, non si può non rammentare l’essenziale contributo che ha la sicurezza globale, regionale e locale nel contesto spaziale. Le tecnologie avranno in questo frangente un ruolo chiave, soprattutto nel momento in cui si lavorerà ad uno sviluppo congiunto in ottica di cooperazione internazionale.